A Mariateresa piace farsi scopare dal cognato Michele: racconto erotico piccante

Dedicato a tutti quei mariti che decidono di mettere le loro mogli porcelle, come ha fatto il mio con suo fratello Michele: lo scapolo incallito.

La moglie dalle tante qualità

Mio marito non faceva altro che decantare le mie lodi: “Mariateresa è una cuoca degna di masterchef”, diceva, “dovresti trovarti pure tu una donna così”. Il tutto corredato da ammiccamenti e sottintesi che andavano ben oltre i complimenti per le mie doti di casalinga. Fatto è che mio cognato ha cominciato a prendere sul serio i consigli di mio marito, ma non è andato a cercarla troppo lontano, una donna come me. Semplicemente, ha scelto me! Mi ha confessato poi che, in privato, mio marito gli raccontava, e ancora gli racconta, quello che ormai anche lui conosce bene: la mia abilità nel fare pompini con ingoio, di bagnarmi alla prima carezza, di come mi piace il linguaggio spinto e volgare… e tanto ancora.

La tattica della seduzione, spiegata dal cornuto

Quel genio di mio marito raccontò al fratello non solo delle mie prestazioni, ma anche dei piccoli segreti che mi fanno cedere; di come farmi infoiare al punto da non riuscire più a negarmi. L’essere colta di sorpresa, alle spalle, sentirmi il cazzo turgido che mi preme sul fondoschiena, le mani che mi attanagliano le tette, le dita che giocano con i capezzoli facendoli inturgidire. Ad una “aggressione” del genere io non posso resistere. Lo sapeva bene mio marito, e lo ha dettagliatamente spiegato a mio cognato.

Michele all’attacco: il cognato ci sa fare

Cominciamo dall’inizio: da quando ho ricevuto una visita del cognatino mentre mio marito era in viaggio di lavoro. Si preoccupava, disse, che mi sentissi sola. Portò la pizza e una bottiglia di vino, mangiammo e bevemmo, ridendo e scherzando anche se mi sentivo un po’ in imbarazzo. Finita la cena, un po’ barcollante per il vino bevuto, tentai di sparecchiare mantenendo la mia dignità di donna sposata che non dovrebbe lasciarsi andare così facilmente, anche se già i pensieri impertinenti si facevano strada nella testa e mi facevano fremere qualcosa tra le gambe. Sarà stato solo il vino? Saranno state certe occhiate di mio cognato? Certe barzellette pieni di doppi sensi che mi facevano arrossire? Avevamo parlato delle “fighe di legno” che conoscevamo, delle cugine bigotte e degli zii mandrilli. Ma come avevamo fatto ad arrivare a certi argomenti? Non mi ricordavo di aver mai avuto tanta confidenza con Michele!

I preliminari giusti e l’arma segreta

Tra tante congetture, appoggio i piatti sul lavandino… Ma qualcosa si appoggia alle mie chiappe. Un brivido sale su per la schiena e un altro scorre verso la fica. Eh sì! Non mi sto ingannando. È proprio un cazzo duro, e non può essere che quello di Michele. Chiudo gli occhi, cerco di ragionare, ma non riesco: il flusso di sangue ha lasciato il cervello e si è diretto verso le parti basse. Il clitoride è già turgido, la fica umida, tutto un pulsare e un contrarsi. Panico: sono quasi al punto di non ritorno. Ed ecco le mani: da sopra la maglietta, mi afferrano le tette e le palpano, le impastano. Le mani scivolano sotto la maglia, le dita titillano i capezzoli dritti come chiodi. Mi fa: “Sei proprio una porca vogliosa di cazzo, ha ragione mio fratello”. Mi arrendo, mi sfugge un mugolio, stendo le braccia indietro per tastare la nerchia dura. Sì, è proprio grossa, la voglio dentro. Senza voltarmi, mi abbasso il perizoma ormai grondante, intanto lui ha sfoderato lo spadone dai jeans, lo appoggia al punto giusto e, con un colpo secco, me lo fa scivolare dentro. Porca miseria se è ben fornito il cognato! Mi strappa addirittura un gridolino, non è proprio dolore, ma non ero preparata.

Alla scoperta di quel qualcosa in più, quegli orgasmi più intensi

Con tre colpi di cazzo ben assestati Michele è riuscito a farmi godere. La fortuna del principiante? No, l’ho scoperto col tempo. Le dimensioni e la forma del cazzo di Michele sembrano studiate apposta per me. Quando mi prende da dietro mi stimola a perfezione tutte le zone più sensibili: il clitoride va letteralmente in visibilio.
Continuiamo a trovarci spesso, io e Michele. Non cucino per lui, non sono le mie doti di cuoca che lo interessano: piuttosto ha voluto provare pompini e culo. Non mi tiro mai indietro, anche se continuo a preferire in figa da dietro (perdonate il gioco di parole).

Di certo non rimprovero più a mio marito di avermi messo nella schiera delle mogli in mostra per vantarsi agli occhi del fratello; anzi! Sono ben felice che lo abbia fatto. Le scopate con mio cognato sono le più appaganti della mia vita.