Fidanzata scopata al celibato

Una fidanzata scopata alla festa di addio al celibato non era immaginabile..

Una gran bella festa

Era giunto anche per me il fatidico momento di fare il grande passo, avevo preso la decisione di convolare a nozze con la mia ragazza, ormai erano 8 anni che stavamo insieme, per cui, fatti i dovuti ragionamenti, avevamo deciso di sposarci.

Iniziati tutti i preparativi, i miei bravi amici organizzarono la mia festa di addio al celibato, non trascurando nessun particolare.

Una bella cena, con tanti brindisi, e poi una veloce corsa verso il mitico pub “Morpheus”, per ricordare i vecchi tempi.

Nel locale lavorava da alcuni anni Cinzia, una morettina che mi piaceva parecchio, quando ho avuto una grossa crisi nel mio rapporto, tale da farmi quasi lasciare la mia futura sposa, mi confidai spesso con lei, e c’era stato un momento che saremmo andati a letto, se non fosse perché lei era molto fedele al suo fidanzatino, un imbecille morigerato che l’aveva in parte contagiata con i suoi ragionamenti del cazzo.

 

Tutto bello e perfetto

Entrammo nel locale e tutta una serie del pub era riservata per noi, con tanto di festoni e striscioni vari, e l’alcool scorse a fiumi.

Dopo un’oretta di permanenza nel locale, ero già abbastanza alticcio ma non mi preoccupai, quella sera non avrei di certo guidato.

Sentivo il bisogno di andare al bagno per scaricare la bestia e feci per alzare, la toilette era proprio dietro il mio divanetto, ma ecco il disastro.

Nella mia manovra di ritorno alla posizione eretta urtai un vassoio che Cinzia stava portando ai tavoli, rovesciando a terra tutto il contenuto, ed una china calda finì sui miei pantaloni, all’altezza dell’inguine.

Sentii subito la sensazione del bruciore e Cinzia fu fulminea, mi trascinò in bagno e rapidissima mi abbassò gli indumenti, compresi gli slip.

Dalla cassetta del pronto intervento estrasse una pomata per le scottature ed iniziò a spalmarmela nella zona colpita dal liquore molto caldo.

Fortunatamente il liquore era solamente caldo ma non bollente, e la pelle era solo leggermente arrossata, ma ormai il ghiaccio era rotto, nel piccolo bagno ero seduto sul wc, con l’uccello in parziale erezione, e Cinzia che mi massaggiava delicatamente l’inguine, in ginocchio davanti alla mia nerchia.

Resomi conto della situazione, appoggiai delicatamente una mano sulla testa della ragazza e feci per avvicinarla alla mia cappella, e sorprendentemente lei dischiuse le labbra ed iniziò a succhiarmi il cazzo, con un delizioso pompino.

 

Non avrei mai pensato

Era molto brava come bocchinara, Cinzia stava rivelando doti insospettate, talmente abile che in attimo sentii salire prepotentemente la sborra dalle palle, e riversai il contenuto dei miei testicoli nella bocca della porcellina, che la sputò nel lavandino.

Mi aveva ripulito molto bene l’uccello, ma la mia voglia era incontenibile, volevo fottermi la tanto riservata troietta, ed allora la presi per un braccio e la tirai verso di me.

Questa volta Cinzia fece resistenza, non voleva assecondarmi, ma sollevai velocemente la gonna di servizio che aveva, e un istante dopo le sue mutandine erano sul pavimento.

Passai la mia lingua sul suo collo e la mano tra le sue cosce, era già bagnata nonostante si negasse a me, e sedendomi nuovamente sul wc, feci sedere a sua volta la barista sul mio cazzo, ficcandolo dentro alla figa sgocciolante fino alle palle.

Un piccolo sogno realizzato, mi stavo fottendo la tanto fedele fidanzata, scopata senza pudore e con tanto godimento.

Cinzia aveva un culetto perfetto, lo vedevo nella sua rotondità sollevarsi ed abbassarsi sul mio uccello, ed il desiderio fu più forte di me.

Presi un po’ di sapone e infilai un paio di dita lubrificate in quella maniera nel buchino del culo della porcella, che ebbe un attimo di indecisione, forse era addirittura vergine, analmente parlando, ma l’atmosfera era rovente, per cui mi lasciò fare, preparandosi all’inevitabile.

L’afferrai saldamente per le sode chiappette, avevo il cazzo che stava supplicando il nero pertugio posteriore della ragazza, e delicatamente puntai la verga contro l’orifizio anale, iniziando una lenta ma decisa deflorazione del culetto.

In meno di un minuto la fidanzata scopata inghiottì nel suo grazioso culetto tutto il mio cazzone, che dopo pochi colpi spruzzò altri caldi fiotti di sborra nel sederino sverginato della porcella.

 

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