Il primo cazzo per Valeria

Sono 2 mesi circa che è successo questo episodio, un evento che ha cambiato la vita di una ragazza che ora mi sta al cuore, Valeria.

Tutto è iniziato perché ci siamo conosciuti un sabato sera ad un ristorante..

Io ero uscito a festeggiare l’arrivo della patente per me, quella per auto, la B, e ricordo ancora che ero davvero preso dall’emozione e dall’euforia al punto che avevo bevuto abbastanza fino ad ubriacarmi.

Erano le 22 circa, quando esco per fumare una sigaretta e vedo entrare nel locale un gruppo di almeno 10 persone, tutte ragazze. A primo impatto non mi accorsi di lei, di Valeria, anche perché era di spalle e non ci avevo fatto molto caso.

Però mi è bastato rientrare e siccome loro stavano al tavolo accanto al nostro, dovevo per forza passare da li. Mentre passo butto li uno sguardo, erano tutte bone a dire la verità, ma capì subito di una presenza visiva, di uno sguardo intrigante di una di loro. Era appunto Valeria.

Io non mi faccio problemi e non mi faccio sfuggire l’occasione, quando impietrito dai suoi occhi azzurri e profondi, gli tiro su uno sguardo malizioso e per fargli capire da subito che intendevo andare oltre quel semplice sguardo.

Tutto però finì in quei pochi attimi di sguardi incrociati. I miei amici ubriachi fradici peggio di me non di certo potevano essermi di aiuto a conoscerla.

Passarono pochi minuti e siccome nella saletta del ristorante si ballava, c’era il DJ con la musica, misero una canzone da disco, non ricordo il nome ma l’ascolto molto spesso comunque.

Ci alzammo per ballare, in realtà anche loro, tutti in massa al centro della sala come di solito si usa fare.

Individuo subito la ragazza dagli occhi come il mare, e mi avvicino di fianco a lei, gradualmente e senza farmene accorgere..

Certo dopo un po se ne accorge perché mi tira uno sguardo 2 minuti prima e mi vede distante, dopo si gira e mi trova dietro di lei..

Gli faccio un sorrisino che da furbo esperto che mi ritengo, ha sempre funzionato, e non lascio capire se il mio è un sorriso semplice per simpatia o per altro. Nella mia mente è il secondo.

Mi avvicino ancora di più a lei e mentre cerco di iniziare a prender confidenza, i miei amici cretini ed ubriachi, ma c’era da capirgli, mi spingono su di lei. Finiamo entrambi a terra.

Lei prima urla e mi sgrida dicendomi di come mi son permesso e che avrei dovuto stargli lontano, poi mi guarda e mi dice, no vabbè sarà capitato, scusami tu se son stata troppo dura con te. Io gli rispondo, l’unica cosa dura in questo momento è la mazza che ho sotto.

Mi guarda, ride da pazza e poi mi tira un ceffone!

Non capivo in quel momento cosa stesse pensando, era una cosa strana e da lunatici.

Si alza, e si va a sedere al suo posto, quasi offesa. Io pure, ci ero rimasto un po male perché di fronte a tanta gente non mi pareva bello prender schiaffi.

Però sentivo che lei non era affatto una difficile, e comunque i suoi occhi mi comunicavano qualcosa.

Mi avvicino con la solita scusa, chiedergli scusa. Lei lo accetta e mi invita a sedermi, e mi chiede perché gli ho detto quella cosa, io gli rispondo che comunque è il mio modo di essere cosi e non ci faccio caso, ed inoltre lei era talmente bella che mi si alzava da solo in un attimo.

Mi guarda e mi tira un altro schiaffo, ancora più forte e sull’altra guancia, la destra ora. Poi son io che mi incazzo e gli dico ora basta! Lei si alza, mi prende dal collo e mi dice alzati, lo faccio, mi stringe il viso con le sue mani e mi dice andiamo e fuori e baciami.

Era quello che cercavo, non esito e la porto fuori. Ci spostiamo nell’angolo del locale, appartato e poco noto alla gente che passa uscendo ed entrando nel locale. La guardo fissa e gli dico ripeti quello che hai detto, lei mi guarda e mi dice mi fai impazzire.

Un attimo e gli incollo le mie labbra sulle sue, e con la lingua arrivo fino in fondo. C’era un piccolo problema, ma oggi credo sia una cosa anche positiva, non sapeva baciare.

Me ne accorgo perché era impacciata e mi guardava arrossita ed imbarazzata.

Gli chiedo, ma cosa c’è? Lei mi fa: SONO VERGINE, E NON HO MAI BACIATO.

Io non faccio altro che rassicurarla del momento e di tutto quello che gli poteva succedere, non volevo mica ammazzarla.

Ero molto stuzzicato da questa cosa, non capita ormai tutti i giorni anzi raramente si trovano ragazze vergini a 18-19 anni, lei ne aveva appunto 18, quanto me.

Inizio a massaggiarla, a coccolarla e toccarla lentamente, mentre la bacio con costanza e in maniera più sentimentale rispetto a come ero partito.

Lei prende coraggio e inizia con l’istinto a baciare sempre meglio, arriviamo al punto di andare oltre ma il problema era il luogo, non ero matto da farlo lì. Però non mi capitava più una vergine di tutto rispetto come Valeria.

Cosi mi viene in mente il parcheggio e la macchina, era la mia, la prima volta che guidavo da solo.

Nasce una particolarità che tra l’altro scatena una bufera in positivo in me e in lei, mentre glielo propongo, lei inizia a sentirsi turbata ed impaurita ma poi presa almeno quanto me, accetta..

Arriviamo vicino la macchina e gli dico, Valeria, so il suo nome perché anche se mi è sfuggito di dirlo, ci siam presentati fuori durante il bacio.

Comunque gli dico Valeria, io oggi mi trovo qui per festeggiare la mia patente, e voglio sverginare la tua figa nella mia auto che anch’essa è vergine, perché è la prima volta che la guido, in realtà è nuova, regalo di papà.

Iniziammo a ridere di brutto entrambi, un evento raro e simpatico..

Ci chiudiamo in macchina, erano distante dal ristorante e non vi erano delle luci, diciamo nel buio.

Abbasso i sedili dell’auto, gli abbasso i pantaloni e la invito a farlo lei a me, mi abbassa lentamente i pantaloni e poi le mutande, gli chiedo di prendermelo in mano e di fare un certo movimento, doveva masturbarmi, e poi di avvicinarsi per prenderlo in bocca fingendo di mangiare un gelato.

Godevo da pazzi, lo faceva talmente bene e più era impacciata e più era presa, ed io mi sentivo sempre più arrapato. Mi sposto non appena si fa duro, gli lecco lentamente la sua figa e piano gli infilo la capocchia nel buco, strilla, strilla e strilla sempre di più, prima di dolore e poi di piacere, spingo e metto pressione fino a penetrarla con mezzo cazzo dentro, erano oltre 10 centimetri dentro di lei. Lo esco e mi trovo sangue, era vero, era vergine.

Lei mi abbraccia e mi dice di sentirsi meglio, più libera. Mi ringrazia.

Dopo esserci puliti, ci scambiamo numeri di cell, e ci salutiamo.

Da quel giorno meraviglioso, io e Valeria ci siamo fidanzati. Tutto ebbe inizio da li, per ora tutto bene e spero per sempre, siamo presi ed innamorati, e a dire la verità nonostante io sia più esperto, perché avevo già avuto 2 storie prima di lei, mi son calmato. Lei mi fa stare bene, questo racconto tra l’altro è stato invitato e spinto a scriverlo grazie a lei, l’dea di farlo è stata sua.


Autore: Gihanc2

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